Paul David Redfern

redfern

Paul David Redfern - Gorizia (GO)

Sono nato il 24 febbraio 1958 a Leominster (MASS. - USA). Dopo le prime esperienze nel settore grafico-pittorico (1975-1986), negli anni Ottanta inizio a sperimentare la fotografia digitale. Nel 1994 creo le "Photomorfosi" digitali.
Tra i pionieri italiani della fotografia artistica digitale sono catalogato, come artista digitale, nel Sistema Informativo Regionale Patrimonio Culturale (SIRPAC) del Friuli Venezia Giulia. Dal 2014, inoltre, Cavaliere della Repubblica italiana per meriti artistici.

CRITICA
HENRY CASEROTTI (Digication.com) - New York City - Fairfield County
Paul David Redfern è un artista digitale nato a Leominster (Massachusetts) nel 1958 che attualmente risiede e lavora a Gorizia, Italia. Egli afferma che “la scoperta digitale e della computer art”, nel 1990 lo ha portato nel 1994 ha creare le Photomorfosi© una serie di fotomanipolazioni digitali. Da allora ha avuto un ruolo attivo nel campo dell'arte contemporanea-digitale.
Lavorando con solo tre strumenti, un iMac, una macchina fotografica digitale e Adobe Photoshop, l'artista Redfern crea opere molto interessanti. Ciò che le rende uniche sono due aspetti fondamentali che, di norma, più frequentemente si trovano nei tradizionali mezzi di comunicazione visiva. La prima è che Redfern incorpora un senso tangibile di texture in molte delle sue opere. Questa illusione dello stato della superficie fa sembrare che l'immagine sia stata creata su una superficie reale, come il legno o la pietra. Il fruitore può facilmente immaginare che ciò che vede è un oggetto reale, piuttosto che una creazione digitale, e questo può cambiare completamente la percezione visiva. Dopo tutto, un'immagine che è in realtà una serie di 1 e 0 (insieme di bit) è molto effimera, mentre un'immagine che sembra essere tangibile, un oggetto fisico, dà l'illusione di esistere nella realtà.
In secondo luogo, Redfern coinvolge lo spettatore a scoprire cosa realmente sta succedendo nelle sue immagini. E non sempre è immediatamente evidente ciò che si sta vedendo. Spesso ci sono figure umane nascoste nelle composizioni che si rivelano solo con una attenta osservazione. In altre parole, lo spettatore deve dedicare un po' di tempo per svelare l'intera immagine. Il tempo che il fruitore dedica alla lettura dell'opera è incredibilmente importante, perché costringe lo spettatore a vivere, per un po', all'interno del mondo creato dall'artista, esplorandolo più a fondo e capire così ciò che l'artista sta esprimendo.
Quello che trovo più interessante sul lavoro di Redfern è la complessità che ottiene utilizzando supporti digitali. E' il tipo di lavoro che può svelare alcuni dei suoi più profondi segreti soltanto se osservato in un periodo prolungato di tempo. Questo è molto diverso da gran parte dell'arte digitale vista oggi e che si basa sul surrealismo o giochi di parole visive che mettono in relazione idee relativamente concrete. Redfern dice che sta cercando di condividere il suo mondo dei sogni attraverso la sua arte. La complessità delle opere digitali di Redfern,quindi, è ciò che, secondo la mia opinione, le pone di diritto nella categoria delle belle arti.

photomorfosi.webnode.it/

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