MOSTRE

ZERODUE - Barbara Falletta

Dove: SPAZIOFARINI6

Quando: Giovedì 4 Febbraio ore 18.30 -

Mostra di opere fotografiche testo in galleria di Gianni Maffi
inaugurazione: Giovedì 4 Febbraio ore 18.30 - 21.00
data mostra: dal 5 Febbraio al 2016 al 4 Marzo 2016
orario: da martedì a venerdì 16.00 - 19.00 o su appuntamento
dove: Via Farini 6, 20154 Milano tel. 02 6208 6626 galleria@spaziofarini6.com
Zerodue è il prefisso telefonico per identificare l’area urbana di Milano, ed è anche il titolo della recente ricerca su Milano della fotografa Barbara Falletta proposta da Spaziofarini6.
Una visione intima di Milano, immagini in bianco e nero dai toni scuri e contrastati o in movimento, una città interpretata dalla particolare sensibilità della giovane autrice con uno stile personale, lontano da immagini patinate, al di fuori degli stereotipi della fotografia urbana contemporanea.
Zerodue è uno zero più una coppia, una dualità che simbolicamente ci rimanda ad una metropoli per sua natura ambigua, contraddittoria, unicamente costante nella sua doppia natura tellurica ed effimera. Le immagini diventano ambigue, perse in una doppia lettura tra l’istintivo e il ponderato, tra la vita che scorre veloce e la vita che si racconta. Sono immagini che parlano di cambiamenti e di trasformazioni, raccontano il movimento della città. Spesso caratterizzate dalla presenza di palazzi in costruzione, cantieri in opera, strade e ponti in cambiamento, linee e prospettive profonde, tempi di posa lunghi, sono immagini mai ferme, perché Milano non è mai ferma, non è mai la stessa. Questa città fatta di novità e movimento è rappresentata utilizzando un bianco e nero denso, contrastato, a volte cupo, magari con una luce filtrata da un cielo grigio pieno di pioggia.
E’ proprio per questo contrasto tra l’idea di città in rinnovamento, in movimento e l’atmosfera cupa, a volte noir, che le immagini di Falletta rivelano un’originalità e un’intensità particolare.
Le stampe in mostra sono a getto d’inchiostro su carta fine art Epson Mat Museum in edizione limitata di 10 esemplari + 3PdA in vari formati.
Su richiesta è disponibile la biografia completa dell’autrice e le immagini in alta risoluzione.


De Natura

Dove: Roma

Quando: 29/01/2016 - 31/01/2016

DE NATURA
di MASSIMO MELLONI

29 -31 Gennaio 2016

Spazio Espositivo E.Co. Point

Roma, via del Velodromo 77

Opening venerdì 29 gennaio ore 18.00
Finissage domenica 31 gennaio ore 18.00


Nature, oggetti, quello che resta, immagini allora, e il tempo della memoria
Strati di anni, tempo lungo, che torna,
e un poco si trasforma .
Cicli che ripetono, tornano e si riflettono,
un girare che cerca il capo, avendo perso la coda e l'occhio”
M. Melloni 2016


Dopo le grandi mostre dedicate a Giorgio Morandi al Metropolitan di New York, al Mambo e al museo Morandi, dopo gli omaggi dedicati all’artista da grandi contemporanei come Tacita Dean e Rachel Whiteread, dopo la trasposizione tridimensionale delle sue opere realizzata a Grizzana da Luigi Ontani con le Nature extramorte antropomorfane, lo spazio espositivo E.Co.Point di Roma presenta, nella mostra personale di Massimo Melloni De Natura, le opere che l’artista ha voluto dedicare alle nature morte di Giorgio Morandi, animando gli spazi con quadri e sculture che richiamano le forme archetipe di tali famose opere realizzate nel passato. Le sculture che compongono la serie in mostra sono realizzate con due differenti tecniche, entrambe caratteristiche dell’ultimo periodo creativo dell’artista, argilla rivestita di carta velina e cartoni, dipinti con acrilici e vernici, entrambe le tecniche originali e innovative rispetto a quanto già realizzato da altri e quindi di particolare interesse per ogni parallelismo e ampliamento dell’ispirazione morandiana si voglia catalogare nel panorama dell’arte contemporanea .
DE NATURA è una mostra che non possono perdere tutti gli amanti di Giorgio Morandi e quanti studiano e approfondiscono l’ispirazione morandiana dell’arte contemporanea .

Comunicazione e Ufficio stampa a cura di Marina Zatta per Soqquadro.

Apertura ven. - sab. - dom. ore 17 / 19.30 – ingresso libero

Info: puntoespositivoecopoint@gmail.com tel. 3498462168


Ricordi Futuri

Dove: Palazzo Mazzetti, Asti

Quando: 24 gennaio 2016

Dal 25 gennaio al 29 maggio 2016 Palazzo Mazzetti di Asti (Corso Alfieri, 357) ospiterà la mostra collettiva “Ricordi Futuri”, a cura di Ermanno Tedeschi. L’esposizione, allestita in occasione della Giornata della Memoria, ricorrenza internazionale celebrata il 27 gennaio in commemorazione delle vittime dell'Olocausto, è promossa dalla Fondazione Palazzo Mazzetti e dalla Città di Asti, con il sostegno della Fondazione Cassa di Risparmio di Asti e con la collaborazione di Banca CRAsti. La collettiva, che sarà inaugurata domenica 24 gennaio alle ore 11.00, gode del Patrocinio della Regione Piemonte e della Provincia di Asti. Progetto di allestimento e multimediale di Interactive sound. Media Partners: La Stampa e Astigiani. Catalogo Gli Ori editori, a cura di Paola Gribaudo.
Il fil rouge che collega le opere dei trentaquattro artisti in mostra è l'idea della memoria e del ricordo, che lega ogni persona alle proprie origini e tradizioni, intesa come unico strumento di conoscenza che l’uomo ha a disposizione, in quanto rende ciascun individuo consapevole delle proprie esperienze passate e solo così pronto ad affrontare quelle presenti e quelle future.
La collettiva comprende diversi ambiti della vita umana e diverse discipline. Si parte dall'arte figurativa e concettuale, per passare attraverso le percezioni sensoriali di oggetti (giocattoli, libri, scritti, architettura), fino ad arrivare a suoni, immagini, video interviste, fotografie, sculture e dipinti.
“Una mostra di racconto, composita” – osserva il curatore Ermanno Tedeschi – “che si sviluppa attraverso un linguaggio tecnologico immersivo ed opere ad elevato impatto emozionale”.
Gli elementi di questo percorso espositivo, ospitato a Palazzo Mazzetti, sono di provenienza diversa, nazionale ed internazionale, con una particolare attenzione al tema dell’Olocausto, ma anche con un occhio rivolto alla cultura e alla tradizione astigiana.
La collettiva “Ricordi Futuri” è suddivisa in nove sezioni, con opere di artisti provenienti da differenti discipline artistiche e con personaggi della cultura internazionale.
Si parte dall'installazione di Gianluigi Colin, che tappezzando muri e soffitto di fotografie e fogli testimonia eventi di un passato lontano e di un presente che è quasi futuro. Si passa poi alle “video interviste”, presenti lungo il percorso della mostra, ad illustri esponenti della cultura contemporanea (Daniel Libeskind, architetto; Arturo Schwarz, studioso, filosofo e poeta; Emilio Isgrò, artista; Liliana Segre, sopravvissuta ad Auschwitz – Birkenau; Maria De Benedetti, psicologa, già vicesindaco di Asti dal 1994 al 1998).
La seconda sezione è dedicata al “Gioco come segno del tempo”, con la presenza di quadri dell'artista israeliano Itshak Yarkoni. Nei dipinti esposti l’autore ha inserito giocattoli antichi (i cui originali sono presenti in mostra) nella realtà di oggi cercando un rapporto tra passato e futuro.
Un'attenzione particolare viene dedicata al “Ricordo attraverso la fotografia”, che rappresenta la terza sezione della mostra, con alcune immagini scattate da Vardi Khana che, con il suo progetto One Family, ripercorre la storia della sua famiglia scampata alla Shoah. Una documentazione unica sono le fotografie del canadese Yuri Dojc e di Bruna Biamino; il primo testimonia come i libri resistano alle guerre ed alle più turpi ingiurie, mentre la seconda ci mostra come Israele ha voluto ricordare la Shoah attraverso la realizzazione del Museo di Yad Va Shem. Norma Picciotto ha invece realizzato delle fotografie in cui simboli della storia e dell’arte antica e contemporanea giacciono su un tappeto di foglie secche e bianche.
“Il segno e la scrittura come testimoni del tempo” sono il titolo della quarta sezione e sono rappresentati dagli artisti Barbara Nejrotti con le impronte di un bambino, di una donna ed un uomo impresse su una tela con cucito e pittura, dalle sculture di Tobia Ravà, che si distingue per un linguaggio originale, utilizzando numeri e lettere ebraiche, dal lavoro di Nicole Riefolo, costruito assemblando illustrazioni originali digitalizzate del manoscritto Voynich, opera quattrocentesca il cui idioma sconosciuto non è stato ad oggi decifrato. Ed inoltre: dalle opere dell'artista Moshe Gordon, realizzate utilizzando due vecchi libri su uno dei quali compare la parola ebraica “iskor” (ricordo), dall’opera di Antonio Meneghetti padre dell'Ontoarte, dai lavori di Marina Munoz, che trasforma libri e ritagli di carte e legno, e dalle opere dell’artista americano Eugene Lemay. Il padre dell'arte israeliana Menashe Kadishman è presente con la Sua scultura Shachelet (foglie cadute), composta da un gran numero di pesanti dischi di metallo di forma circolare, aventi le sembianze di un volto convulso che urla.
“Generazioni” è il titolo dedicato all'installazione di Jessica Carroll e Riccardo Cordero, che rappresenta la quinta sezione della mostra, nella quale i lavori dei rispettivi padri sono esposti insieme ai loro, creando così un dialogo generazionale tra il passato, il presente ed il futuro.
“Il ricordo attraverso la scienza” è il titolo della sesta sezione ed è rappresentato dall’opera di Anna Rierola, artista visiva che unisce insieme arte e scienza, creando uno scenario fotografico unico.
La settima sezione intitolata “L'arte per ricordare e costruire il futuro” è il titolo dello spazio dedicato alle opere dei maestri Aldo Mondino, Giorgio Griffa, Vik Muniz, Emilio Isgrò, Francesco Vezzoli, Giulio Paolini, Luigi Mainolfi, Valerio Berruti, Ezio Gribaudo e Daniel Schinasi, Francesca Duscià, Isabella Traglio Vismara e Pietro D’Angelo.
La sezione “27 gennaio Giornata della Memoria” è l’ottava sezione della collettiva, dedicata all’Olocausto, ed ospita un’istallazione multimediale costituita da due binari sui quali scorrono documenti e immagini della vita delle famiglie prima della Shoah. Un’opera da segnalare in questa sezione è il ritratto di Primo Levi dell’artista Francesca Leone. La musica che si ascolta in questa sala, simbolicamente rappresentata da un piccolo violino ritrovato in un campo di sterminio, è il risultato di un monumentale lavoro del Maestro Francesco Lotoro, massima autorità nella ricerca musicale concentrazionaria, autore dell’Enciclopedia geografica KZ Musik contenente la produzione musicale nei Campi di concentramento dal 1933 al 1945.
L’esposizione vede la collaborazione dell’ISRAT (Istituto per la Storia della Resistenza e della società contemporanea in provincia di Asti) nel programma di formazione e aggiornamento “Ricordi futuri: la memoria, istruzioni per l'uso”: iniziativa rivolta a insegnanti e studenti, ma aperta a tutti.
La collettiva è visitabile. Chiuso il lunedì tranne il 25 gennaio, il lunedì di Pasquetta e il 25 aprile 2016. Ingresso: euro 7,00. Il biglietto di ingresso alla mostra consente l’accesso gratuito al Museo Civico di Palazzo Mazzetti. Per informazioni: tel. 0141 530403, info@palazzomazzetti.it, www.palazzomazzetti.it.
Palazzo Mazzetti, di proprietà della Fondazione della Cassa di Risparmio di Asti, ospita importanti collezioni, tra cui le raccolte civiche e mostre temporanee. La Fondazione Cassa di Risparmio di Asti, proprietaria del palazzo, dopo un lungo e accurato restauro avviato nel 2003 e proseguito dal 2005 al 2011, lo ha restituito alla cittadinanza nel suo antico splendore. L’edificio è visitabile dalle suggestive cantine, oggetto di scavi archeologici musealizzati, al piano terreno, sede di esposizioni temporanee, al piano nobile con stucchi dorati, affreschi e le raccolte civiche quali dipinti, la collezione orientale, tessuti antichi e le microsculture di Giuseppe Maria Bonzanigo. Il secondo piano ospita i dipinti dell’Otto e del Novecento. Le recenti esposizioni hanno sempre raccontato storie suggestive del nostro passato remoto e recente: la civiltà etrusca ed il cibo degli antichi, la cultura figurativa astigiana tra Sei e Settecento, le produzioni del Novecento e l’affermazione di prodotti originali italiani diventati icone internazionali del made in Italy. Ancora, più recentemente, l’esposizione di Domenico Quirico ha raccontato il lavoro quotidiano del cronista di guerra, mentre “Asti Contemporanea. Collezioni private” ha presentato opere dell’arte italiana dal secondo dopoguerra agli anni Settanta provenienti esclusivamente da raccolte astigiane.


FOTOGIORNALISMO 2015

Dove: Firenze

Quando: 16/01/2016

MOSTRA DEGLI STUDENTI DEL CORSO DI FOTOGIORNALISMO 2015

Fotografie di
Marco Buratti, Rosario Lo Presti, Michele Martinelli, Sara Parenti, Elsa Pruneddu, Carlo Rainone, Isabella Soulard.

Inaugurazione sabato 16 gennaio ore 17
via San Zanobi 32r, Firenze
la mostra sarà aperta dal lunedì al venerdì con orario 15-19

Corso tenuto da Michele Borzoni & Simone Donati del collettivo TerraProject

Il giorno dell’inaugurazione si terrà un OPEN DAY alle ore 16
dedicato al CORSO DI FOTOGIORNALISMO 2016

Ingresso libero - via San Zanobi 32r, Firenze
school@studiomarangoni.it Tel. 055 481106Fondazione Studio Marangoni


N. Picciotto a Ricordi Futuri

Dove: Palazzo Mazzetti - Asti

Quando: 25 gennaio - 29 maggio 2016

Norma Picciotto partecipa alla sezione
Il Ricordo attraverso la Fotografia della mostra collettiva RICORDI FUTURI
a cura di Ermanno Tedeschi

La mostra è promossa dalla Fondazione Palazzo Mazzetti e dalla Città di Asti, con il sostegno della Fondazione Cassa di Risparmio di Asti e con la collaborazione di Banca CRAsti, con il Patrocinio della Regione Piemonte e della Provincia di Asti.
Il curatore Ermanno Tedeschi spiega che, all’indomani dell’attacco a Parigi lo scorso 13 novembre, l’intento dell’esposizione “è quello di raccontare come il presente, che stiamo vivendo, sia già futuro e che questo presente/ futuro debba essere anche la linea guida di insegnamento per richiamare i ricordi, perché gli errori e gli orrori del passato non si ripetano cercando in qualche modo di comprenderli.”
La mostra comprende diversi ambiti della vita umana e discipline.

Norma Picciotto, artista proveniente dal fotogiornalismo d’azione e inchiesta, ha realizzato opere in cui simboli della storia e dell’arte antica e contemporanea giacciono su un tappeto di foglie secche e bianche come se fossero tombe della nostra cultura.
Le opere esposte sono: 13 novembre 2015, a indicare come il mondo sia in lutto: l’ignoranza e il fanatismo sono la morte, la cultura e la memoria sono la vita”; e Memoria 2, per ricordare come “viviamo una guerra di civiltà in cui la cultura è il primo bersaglio delle forze oscurantiste e retrograde che vogliono far tornare l’intero occidente a retrive e remote epoche. Ammazzare e decapitare gli uomini ha lo stesso impatto che ammazzare e decapitare i simboli della storia e della cultura dell’umanità. Assistiamo atterriti al tentativo di distruzione della nostra storia e della nostra cultura perché essi sono l’essenza stessa dell’uomo e della sua civilizzazione.”
Norma Picciotto è nata a Milano, dove vive e lavora. Negli anni ’70 fonda insieme a Giancarlo De Bellis , l’Agenzia De Bellis: una tra le più note agenzie fotogiornalistiche che realizzava foto di cronaca per i principali giornali italiani. Giornalista pubblicista dall’età di 20 anni, Norma documenta la storia complessa di Milano fino ai ’90.
In seguito ottiene la rappresentanza in Italia di alcune tra le più importanti agenzie fotografiche europee e americane, tra cui l’Agence France Press Photo, la più avanzata in campo tecnologico, con la quale importa dai primi anni ’90 fotografie d’attualità da tutto il mondo in formato digitale.
Dal 2000, decide di dedicarsi alla fotografia artistica e crea opere in digitale che rappresentano il suo mondo interiore e i legami con le sue radici. Si appassiona all’elaborazione digitale delle immagini di cui esperimenta e approfondisce le potenzialità espressive e nelle sue opere fonde in un’unica immagine vari scatti ripresi in luoghi e in tempi diversi, che plasmano un nuovo mondo visivo, spirituale e di sogno.
Dal 2011 Le sue foto vengono regolarmente esposte in gallerie e Istituzioni pubbliche di vari paesi tra cui Milano, Ferrara, Venezia, Colonia, Parigi, Tel Aviv, New York. Dal 2014 è Membro effettivo della “European Academy of Sciences, Arts and Literature”

La mostra personale Riproducetevi e moltiplicatevi è stata esposta nel Padiglione Israele in occasione di Expo 2015.

Orari: da martedì a domenica
10,30-18,30 (fino al 28 febbraio); 9.30-19.30 (dal 1 marzo)
Apertura straordinaria lunedì 25 gennaio
Per info: info@palazzomazzetti.it


La Materia Ri Nata - Eco Ri-Us

Dove: Roma

Quando: 11 Dicembre 2015

Esposizioni di Arte Contemporanea a Tematica Ecologica

TITOLO: La Materia Ri Nata - Eco Ri-Uso
ARTISTI: Romeo Albini - Gianluca Maria Bellissimo - Mariagrazia Borhy - Gemma Celino - Angela Consoli - Adriano Cremona - Publia Cruciani - Silvano Debernardi Paolo Frasca - Giuseppe Laghezza - Sambiagio - Monos - Linda Rebecchini - Miki Thérèse Pedro - Vetromaghie di Nadia Festuccia.

PERSONALE: di Laura Ghezzi Voli Fra Terra ed Acqua
A CURA DI: Sonia Mazzoli STAFF: Valentina Marin , Silvia Cicio
DOVE:GARD Galleria Arte Roma Design - Via Dei Conciatori 3/i (giardino interno) M Piramide
INAUGURAZIONE: venerdì 11 Dicembre 2015 ore 19.00 - 22.30
DURATA : Dal 11 Dicembre 2015 all’11 Gennaio 2016

ORARI: Dalle 16.00 alle 19.00 - dal lunedì - al venerdì ( altri giorni e orari su appuntamento)
La Galleria resterà chiusa per festività il 24/25/26/27 - 30/31 dicembre 2015 e 1/2/3/ - 6/7 gennaio 2016)
ASSAGGI GASTRONOMICI - Meating Restaurant www.meatingrestaurant.com

INGRESSO: libero - Infotel: +39 340.3884778 - Infomail: soniagard@gmail.com

Sarà inaugurata l’11 dicembre 2015 alle ore 19.00 presso la galleria GARD una nuova edizione dell’esposizione a tematica Ecologica, denominata La Materia Ri-Nata – Eco Ri-Uso, nata come Progetto Espositivo Culturale nel 1997 con l’obbiettivo di sensibilizzare il pubblico alle tematiche del riciclo, del riuso e del rispetto per il pianeta, e da allora fiore all’occhiello della GARD.
La Materia Ri-Nata – Eco Ri-Uso si propone di ridare vita alla materia, ri-utilizzando gli oggetti che vengono generalmente considerati “scarti”, destinandoli ad altri usi e qualificandoli come traccia del passaggio dell’uomo, anziché come rifiuti da espellere. Sono più di venti le edizioni passate, organizzate ed ospitate in location pubbliche, private ed Istituzionali, in Italia e all’Estero; gli artisti che in questi venti anni hanno partecipato sono circa 1000, tutti di altissimo livello, molti di loro specializzati solo nell’Arte del Riuso.


In questa nuova edizione che si terrà dall’ 11 dicembre 2015 all’11 gennaio 2016, saranno presentate opere uniche di 15 Autori:

Romeo Albini - Gianluca Maria Bellissimo - Mariagrazia Borhy - Gemma Celino - Angela Consoli - Adriano Cremona - Publia Cruciani - Silvano Debernardi Paolo Frasca - Giuseppe Laghezza - Sambiagio - Monos - Linda Rebecchini - Miki Thérèse Pedro - Vetromaghie di Nadia Festuccia.

Verrà inoltre presentata l’Esposizione personale “Voli Fra Terra ed Acqua” dell’artista Laura Ghezzi. Prendendo in considerazione i materiali di scarto non per la loro destinazione d’uso originaria, ma per la loro qualità materica, cromatica e simbolica, l’artista trasforma i rifiuti in creazioni artistiche uniche, oggetti dalle sembianze animali che abitano un cosmo iconografico frutto della sua vivida immaginazione.

Cenni Storici Galleria Gard
GARD, Galleria Arte Roma Design, nasce nel 1995 con una specifica attenzione alla sperimentazione di nuovi linguaggi artistici e all’utilizzo di materiali di recupero e riciclo per un eco-design ed un’eco-arte che rispetti l’ambiente-mondo e l’ambiente-uomo.
Dal 1997 GARD sceglie come ubicazione uno spazio di 600 mq. tra il Gazometro e la Piramide Cestia, ex zona industriale del vecchio porto fluviale di Roma.
Nel 2011, l’evento straordinario dell’alluvione di Roma riduce lo spazio espositivo a 300 mq e costringe alla chiusura per lavori di ristrutturazione. Dopo un percorso di ricostruzione e di ripresa emotiva durato tre anni, GARD può finalmente riaprire nell’novembre del 2014, con un numero minore di sale, ma con la qualità e l’originalità che da sempre la contraddistingue. E infatti, questo spazio torna con effetto immediato a rappresentare un importante punto nevralgico per gli artisti emergenti, un punto di raccordo e sperimentazione.
Oggi sono circa mille le figure che operano nel settore artistico, tra architetti, designer, artisti e artigiani, che partecipano a rendere GARD unica a Roma. GARD è uno spazio multifunzionale che si presta periodicamente per esposizioni ed eventi di arte, design e cultura, affiancando attività di promozione e divulgazione a laboratori creativi dedicati alla manualità.


Ufficio Stampa
Silvia Cicio


No Evolution – Thessy Schoenho

Dove: Monsampolo del Tronto

Quando: 12 dicembre 2015

Sabato 12 novembre, alle ore 19.00 il comune di Monsampolo del Tronto inaugura la mostra No Evolution – Parassiti e funghi all’interno del Museo della Cripta di Monsampolo del Tronto una mostra di merletti e fuselli realizzati da Thessy Schoenholzer Nichols. La mostra, organizzata dal Comune di Monsampolo del Tronto in collaborazione con Marche Centro d’Arte e Marche Experience, fa parte di una serie di eventi organizzati per la conclusione dei lavori di restauro del Convento di San Francesco e che si svolgeranno sempre il 12 dicembre a partire dalle ore 16.30.
La mostra No Evolution – Parassiti e funghi potrà essere visitata sino al 1 maggio 2016 secondo gli orari di apertura del Polo Museale, è prevista poi una apertura straordinaria nei giorni 12, 20, 26, 27 dicembre e 2, 3, 6, 10 gennaio dalle 16.00 alle 19.00
Per info e prenotazioni 3771500858
Le opere di Thessy Schoenholzer Nichols, che fanno parte di questo allestimento, sembrano create appositamente per il Museo della Cripta di Monsampolo del Tronto. I manufatti esposti riprendono le forme essenziali di parassiti e funghi che ci legano al passato perché non evoluti e sopravvissuti fino ai nostri giorni, rivelando bellezza di forme, resistenza e adattabilità ad ogni situazione. Dai suoi errori, dai risultati “sbagliati”, così come dalle imperfezioni dei tantissimi tessuti antichi che ha restaurato, Thessy ha capito dove doveva andare, qual era il “suo” merletto. È l’anomalia a rendere unici e liberi i suoi delicati pizzi di filo bianco: la trasparenza e la semplicità sono il perimetro entro cui dà vita a piccoli lavori realizzati incrociando e girando i fili sottilissimi, trasposizioni ingrandite di microrganismi, funghi e parassiti. Un mondo invisibile di esseri, spesso orrendi e bellissimi al tempo stesso, dai nomi minacciosi come “Phlebotomus” e “Demodex canis”.

Thessy Schoenholzer Nichols dopo gli studi in Svizzera, si trasferisce a New York City, dove lavora come restauratrice e conservatrice, nel 1985 si trasferisce a Firenze dove collabora con la Galleria del Costume e dove dal 1989 insegna design di moda e drappeggio al “Polimoda” e in altri istituti italiani. Come studiosa del tessile, nello specifico di costumi e merletti, ha pubblicato ricerche fatte presso collezioni italiane e straniere, contribuendo all’apprendimento e alla comprensione dei manufatti, oggetto di studio. Ha collaborato a manifestazioni dedicate all’arte tessile e ha partecipato a mostre nazionali e internazionali.


CARLO DELL'AMICO | ZEITGEBER

Dove: BAG GALLERY, Pesaro

Quando: Ore 18, domenica 13 dicembre

CARLO DELL’AMICO
ZEITGEBER

A cura di Andrea Tinterri
13 Dicembre 2015 ̶̶ 13 Gennaio 2016
PESARO | BAG GALLERY, via degli Abeti 102
Opening: ore 18.00, 13 Dicembre 2015


BAG GALLERY in collaborazione con tZERO Art Exhibit Group, ospita dal 13 dicembre 2015 quattro installazioni di Carlo Dell’Amico (Perugia 1954), mostra e catalogo a cura di Andrea Tinterri. I lavori presenti in mostra sono emblemi naturali attivi, inscenati in salde strutture che riemergono dal peso abissale della terra e partecipano di costruzioni fatte da elementi antichi e rituali nelle quali l’artista pone delle radici o dei residui di sculture traslate nelle loro storie sul crinale del dramma, offrendole all’innalzamento e al ribaltamento delle loro sagome complesse; corpi ancora vitali, sospesi in aria, il cui ricordo della terra che le ha contenute innesca un flusso tra alto e basso, l’energia sulfurea compenetrata alla materia inferiore concentrata nei corpi fa dell’artista l’intermediario e lo strumento in questa discesa luminosa. Dell’Amico cerca di rendere visibile un suono in armoniche proporzioni facendo uso di vari modelli di matrice tipici, come nella serie di sei lastre offset, nelle quali degli elementi in precario equilibrio sono ancorati ad una sorta di zattera esagonale e anneriti da una cupa inchiostrazione, o di particolari architettonici fatti riemergere dalla storia del sottosuolo attraverso i quali la possibile lettura è anche prassi per tutto il suo lavoro in una qualsiasi configurazione del linguaggio; ricrea, nel reagire ad uno smarrimento, un dialogo tra simbolo e la realtà naturale, una rappresentazione non arbitraria che possa riconciliarla con il significato, esperire questa totalità riconciliando spirito e vita tra essenza e ascesa. In queste opere si assiste alla trasformazione della materia il cui processo alchemico si avvale della presenza del doppio come nel caso di due elementi radicali contrapposti, discendente e ascendente che costituiscono un unico essere, la luce della radice vitale. Dell’Amico si spinge oltre il ragionamento e il suo naufragio senza stravolgere né torturare la natura, ma attraverso l’idea di questa accorda l’aspetto esteriore a quello più intimo, dove non è più percepibile distinzione tra l’elemento naturale e il suo valore subordinato, la stessa distinzione tra oggetto e soggetto perde il suo senso. Sarà la presenza diafana soprasensibile il regolatore del nuovo equilibrio. L’artista converte la materia oggettuale dell’opera da luce percettibile a quella del seme vitalizzante, attraverso un percorso conoscitivo rivolto al costante rinnovamento del proprio io. Lo Zeitgeber nelle opere di Dell’Amico assume un ruolo che da regolatore biologico ordinato da leggi ineludibili, si eleva nel complesso organismo umano ad archetipo di giustizia misteriosa e si consuma in un rapporto senza rapporto con l’immanente. In una delle installazioni in mostra le strutture in acciaio intersecate da neon fluorescenti blu, spesso usati dall’artista per evocare il plenilunio, destano una particolare sensazione in cui le forme architettoniche si armonizzano con l’uso della “parola” visibilmente espressa e suddivisa in rapporti aurei in cui luce e notte della vita, tramandano la ricomposizione di unità di pensiero e fede in una visione assoluta. Dell’Amico nei suoi attraversamenti, come fosse un’unica opera, svolge un’azione di continua e ciclica sovrapposizione di passaggi, questa tendenza non lo porta ad univoca espressione che trattiene sul nascere per farla concentrare negli strumenti del linguaggio volti ad afferrare il proprio essere per raggiungere una maturazione e una coscienza che penetri nel contenuto dell’universo, centro, recipiente e fonte.

INFO

CARLO DELL’AMICO
ZEITGEBER
A cura di: Andrea Tinterri
13 Dicembre 2015 ̶̶ 13 Gennaio 2016
BAG GALLERY, via degli Abeti 102 ̶̶ Pesaro
Info/BILDUNG INC. Press Office > contact@bildung-inc.com
T. +39 0721.403988 ̶̶ M. +39 366.1977633

Opening: ore 18.00, Sabato 13 Dicembre 2015

Organizzazione: tØ Art Exhibit Group, +39 338 1404626, tzerogroups@gmail.com
Catalogo: Greta Edizioni


I luoghi della memoria

Dove: Teatro Vascello di Roma

Quando: 15/12/2015

Il Municipio Roma XII in collaborazione con Le associazioni culturali
"Insieme a Monteverde", "Sas Cinema" e "Centro Sperimentale di Fotografia Adams"
presenta
Pasolini e Monteverde 40 anni dopo


#pasoliniamonteverde

Programma dell’evento

h 10,00 Ugo Gregoretti presenta il film "Un intellettuale in borgata" di Enzo De Camillis. A seguire dibattito e lancio del concorso letterario riservato agli alunni delle scuole superiori

h 15,00 Film "Uccellacci e uccellini" Presentano Maurizio Ponzi (regista e critico cinematografico) e Alberto Crespi (critico cinematografico)

h 17,00 Alessandro Zardetto (editor di Chiare Lettere) presenta il libro "Massacro di un poeta" di Simona Zecchi

h 18,00 Filippo La Porta presenta "Pier Paolo Pasolini - Un giorno nei secoli tornerà aprile" di Luciana Capitolo

h 19,00 Felice Liperi presenta "Luna di giorno. Le canzoni di Pier Paolo Pasolini", a cura di Luciano Ceri con la consulenza di Laura Betti e la collaborazione del “Fondo Pier Paolo Pasolini”, BMG Ricordi. Lancio del concorso letterario riservato ai cittadini over 50

h 20,00 Spettacolo teatrale "L'intervista" di Giovanni Greco e Gianluca Riggi. Con Fodé Drame, Ibrahim Kanouté, Ibrahim Traoré, Filifemba Dambelé, Mamadou Touré, Giovanni Greco, Gianluca Riggi. In collaborazione con la cooperativa Eta Beta - Sprar Gerini

h 20,30 Intervallo

h 21,00 Dacia Maraini, Franco Lorenzoni e Luciano Mariti presentano il libro "Teatro natura" di Sista Bramini. Seguirà performance teatrale di Sista Bramini.

Nel foyer del teatro l'"Associazione Insieme a Monteverde" proporrà testi ed immagini che illustreranno il rapporto tra PPP ed il quartiere di Monteverde ed il "Centro Sperimentale di Fotografia Adams" presenterà la mostra fotografica "I luoghi della memoria" di Luisa Briganti con testo introduttivo di Fulvio Abbate




Il programma potrebbe subire delle variazioni indipendenti dall’organizzazione.
http://www.csfadams.it/mostre-di-fotografia/i-luoghi-della-memoria.html

Teatro il Vascello
Via G. Carini 78
06 5881021 - 06 5898031
fax 06 5816623
promozione@teatrovascello.it


MARIA CRISTINA COPPA | FACES

Dove: Officina delle Zattere

Quando: Ore 18, venerdì 4 dicembre '15

Venerdì 4 dicembre 2015 ore 18.00, BAG GALLERY in collaborazione con tØ Art Exhibit Group, presso l’Officina delle Zattere (Venezia), presenta FACES di Maria Cristina Coppa. La mostra è a cura di Christina Magnanelli Weitensfeder e porrà l’accento sulla forza espressiva dei volti che l’autrice ha incontrato nei suoi viaggi.

Maria Cristina Coppa ci mostra un lavoro documentario del tutto personale, ponendo se stessa, oltre che dietro anche davanti all’obiettivo. Nella ricerca dell’Altro i soggetti danno una parte di loro stessi e Lei risponde donando una parte di sé nello scatto, nell’attimo fuggente di un incontro fortuito e fortunato ci regala la sua ricerca personale.
Negli occhi dei bambini ritratti, l’autrice riflette la propria immagine negli sguardi vivaci e curiosi dei suoi interlocutori e il desiderio palpabile di stabilire un filo comunicativo potente si percepisce in ogni fotogramma che torna a mostrarci, come in un vero e proprio racconto autobiografico, la Sua intimità.

La mostra sarà allestita fino al 20 dicembre 2015 presso l’Officina delle Zattere (Venezia) e costituirà una occasione imperdibile per vedere le opere di Maria Cristina Coppa, apprezzare la sua visione personale e unica, e poter parlare direttamente con l’artista.


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