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2.2 Lo sviluppo

Abbiamo visto in precedenza come siano molteplici i fattori che definiscono la qualità e le caratteristiche dell'immagine finale.
In questa sezione vedremo come lo sviluppo e la stampa contribuiscano alla realizzazione di una fotografia.
Essendo questa guida rivolta al neofita, la spiegazione viene affrontata in riferimento allo sviluppo per il b/n che può essere effettuato abbastanza facilmente anche in casa.
E' presente negli "approfondimenti" una guida avanzata allo sviluppo dove vengono spiegati in modo preciso tutti i passaggi (sviluppo per il b/n).
Nella processo di sviluppo la pellicola, che è stata impressionata, viene sottoposta ad una serie di processi chimici. Questa fase avviene in completa assenza di luce, il supporto viene estratto dal rullino e arrotolato in una spirale, poi immerso in una serie di bagni costituiti da soluzioni di acqua e acidi.
I fattori da tenere presente prima di immergere la spirale sono: la concentrazione del bagno (ovvero la percentuale di acido per litro d'acqua.), la temperatura, il tempo necessario perché la pellicola venga sviluppata e l'agitazione a cui sarà sottoposta durante il bagno.
Questi fattori sono indicati dai produttori e cambiano in base al tipo di pellicola e di agenti chimici che utilizziamo, analizziamoli uno per uno.
La concentrazione del rilevatore è strettamente legata al tempo in quanto una soluzione molto concentrata (in cui è alta la presenza dell'agente chimico) ha effetto più velocemente sulla pellicola di quanto non faccia una soluzione molto diluita. Uno sviluppo molto concentrato è quindi più difficile da gestire e presenta una grana maggiore.
L'inconveniente di una soluzione più diluita è quello di deteriorarsi più rapidamente e quindi di poter essere utilizzata per poche pellicole.
La temperatura è un fattore fondamentale nello sviluppo, trattandosi di una reazione chimica all'aumentare di essa si accelera l'effetto del reagente.
Normalmente i bagni hanno una temperatura intorno ai 18°-22°. Il tempo è il fattore che incide più direttamente sullo sviluppo, man mano che il tempo scorre l'emulsione si modifica sotto l'effetto dell'acido.
Le zone del fotogramma colpite maggiormente dalla luce sono quelle che nel negativo avranno maggiore densità e sono quelle che più risentono dell'effetto del tempo, le zone in ombra che hanno impressionato meno la pellicola rimarranno quasi trasparenti e all'aumentare del tempo di sviluppo cambiano meno.
L'agitazione serve a staccare lo strato di rivelatore che dopo aver agito si attacca alla pellicola, consentendo così che la soluzione possa continuare ad agire efficacemente per tutto il tempo necessario.
La tank che contiene le spirali viene "shakerata" ad intervalli regolari per un numero preciso di volte.
La mancanza dell'agitazione produrrebbe un negativo debole con poco contrasto tra le zone chiare e quelle scure, una poca densità nelle alte luci.
Terminata la fase dello sviluppo la pellicola viene immersa in una nuova soluzione, il bagno d'arresto.
Questa operazione serve appunto ad arrestare il processo di sviluppo che è stato determinato in un tempo ben preciso e che non deve continuare ad agire oltre sulla pellicola.
L'ultimo bagno è quello del fissaggio, serve al negativo per conservarsi nel tempo.
Dopo il lavaggio in acqua corrente il negativo è pronto per essere asciugato, tagliato e stampato.

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