MOSTRE

Deriva - Giovanni Alfano

Dove: Monsampolo del Tronto

Quando: 06/10/2019

La Sala Ipogei “Galleria Marconi”, sabato 5 ottobre 2019 alle 17.00, presenta “Deriva”, personale che espone le opere di Giovanni Alfano. La mostra, a cura di Nikla Cingolani, è organizzata dal Comune di Monsampolo del Tronto da Galleria Marconi e da Marche Centro d'Arte.
Durante la mostra sarà possibile vedere anche le opere scultoree di Franco Anzelmo e Josephine Sassu.

La mostra si conclude il 30 novembre 2019.

L'iniziativa rientra nello sviluppo del progetto del Sistema Museale Piceno teso alla valorizzazione del più vasto comprensorio comunale ed in particolare del vecchio incasato, dei suoi musei e della rete dei 58 musei del territorio piceno sostenuta dal BIM Tronto.
Sala Ipogei “Galleria Marconi”, che si trova in via Fratelli Kennedy nel borgo di Monsampolo del Tronto, nasce come ideale prosecuzione dell’esperienza ventennale della Galleria Marconi di Cupra Marittima, e per non disperdere la qualità della ricerca artistica e culturale portata avanti in tanti anni di lavoro del suo direttore artistico Franco Marconi.

Deriva, possente metafora di fallimento, è il titolo che l’artista ha scelto per questa mostra dal percorso espositivo diviso in due tappe, Sala Ipogei e Museo della Cripta, accumunate da un’attenzione nei confronti del presente ma capaci di collocarsi in un tempo indefinito. La cupa visione di un mondo alla deriva, ormai inflitto dalla divisione e disuguaglianza, spinge all’idea del naufrago che con coraggio si lascia trasportare dalle correnti cercando però di orientarle, di influenzare il proprio destino ed essere capace di rimanere in piedi nonostante la difficoltà di contrastare le forze che lo governano. Il tutto è ammorbidito dalla bellezza della sua pittura monocromatica, rigorosa e cristallina. Come scrive Nikla Cingolani nel testo critico Dal Pelago alla riva “Il colore è presente senza esserlo. I suoi dipinti oscillano tra il disegno e la tecnica preliminare della pittura. Il risultato è un’opera finita, indipendente, con il netto richiamo alla tradizione pittorica realista del passato, ma aperta alle riflessioni più contemporanee legate all’attuale ricerca psicologica; un’indagine portata avanti con l’intelligenza di chi possiede uno spirito critico partecipe e consapevole delle dinamiche sociali […] Alfano sviluppa la propria ricerca attraverso la sperimentazione dei più svariati mezzi espressivi, passando dalla pittura al disegno, alla fotografia.
Di grande portata emotiva e spirituale sono le light box dove i personaggi con il viso coperto dalle mani e lontano dall’incontro di sguardi, sono connessi con il loro io interiore. Al sicuro da un'esperienza condivisa emanano una luce di qualcosa che non conosciamo. Lo spettacolo dell’installazione sta nell’atmosfera misteriosa capace di produrre il silenzio, una pausa luminosa in un mondo sempre più assordante dove è sempre più difficile trovarsi. Con il silenzio si può cercare di capire il modo senza sentirsi separato da esso. È luce di resistenza come quella delle lucciole, per dirla alla Pasolini, che cercano di sopravvivere nel superare le pericolose mutazioni politiche, antropologiche e ambientali. Sta a noi cercare nell’ombra queste luci autentiche che guidano e danno una speranza come la luce dell'arte capace ancora di suscitare emozioni, stupore e meraviglia.”

“Deriva è il terzo appuntamento che è ospitato dentro Sala Ipogei “Galleria Marconi”. Voglio ringraziare ancora una volta il sostegno e la fiducia del Comune di Monsampolo del Tronto, del Sindaco Massimo Narcisi e di Mario Plebani, di Marche Centro d’Arte e di Lino Rosetti, insostituibile nella sua attività e come amico. Proporre Arte Contemporanea è una scelta difficile, ma continuo ancora a credere che solo l’arte e la cultura possano salvarci, perché sono l’espressione, forse più alta, dell’umanità, in grado di contrastare l’imbarbarimento di questo tempo.” (Franco Marconi)


Deriva

Info e Contatti
artisti: Giovanni Alfano
curatrice: Nikla Cingolani

comunicazione: Dario Ciferri
fotografia: Catia Panciera
allestimenti: Pasquale Fanelli – Sabatino Polce


dal 5 ottobre al 30 novembre 2019

Punto informativo, e prenotazioni Museo della cripta Chiesa Maria Ss. Assunta Tel.3771500858

Spazi Ipogei Galleria Marconi
Via Fratelli Kennedy
63077 Monsampolo del Tronto
web http://galleriamarconi.it/ - http://marchecentrodarte.it
e-mail galleriamarconi@outlook.it
Facebook http://www.facebook.com/galleriamarconi


Palcoscenico di Paolo Cencioni

Dove: Le Tartarughe Eat & Drink Roma

Quando: Dal 3 ottobre al 15 novembre

Inaugura giovedì 3 ottobre Palcoscenico, la personale interamente dedicata alla città di Roma del fotografo di scena Paolo Cencioni. La mostra, realizzata in collaborazione con la Takeawaygallery presso Le Tartarughe Eat & Drink, e visibile fino al 15 novembre, è un lungo percorso creato cucendo insieme venti storie, venti immagini inedite e in bianco e nero catturate dalla sua inseparabile Leica.

Distanziandosi dalla confusione e dai luoghi di maggior afflusso turistico, Cencioni si inoltra in quella ricca scenografia fatta di quotidiano e persone, fusi con il patrimonio artistico e uniti da una luce magica. Facendo ricorso a uno “scatto di pancia”, in stile vintage, e passando inosservato, con un approccio documentarista, coglie tutta l’autenticità di un istante. Il suo occhio cattura un’altra Roma, più umana, rifugio per alcuni, oasi di tranquillità per altri. Così gli spazi e le cose, nella scena, acquistano un fascino senza tempo o di un tempo che fu. È una piccola grande capitale, che piace tanto al fotografo, per nulla sparita, intima; fugace spettacolo per pochi fortunati, un vero e proprio Palcoscenico eterno a cielo aperto.
Non è un caso, poi, che abbia scelto Piazza Mattei per esporre il suo progetto, tra gli angoli di principale fascino del centro.

Paolo Cencioni nasce a Roma il 9 maggio 1978. All’inizio si interessa alla fotografia sportiva e alla documentazione di eventi della movida capitolina. In un secondo momento perfeziona la propria tecnica seguendo i corsi presso Officine Fotografiche, con Luigi Orru e il fotogiornalista Gaetano de Filippo, e la Leica Akademie di Andrea Boccalini Jr, dove si innamora della Leica e dei ritratti Jazz in monocromatico. Attualmente Paolo è fotografo di scena e ritrattista. Ha da poco seguito gli eventi culturali dell’Estate Romana, dalla Pirandelliana di Marcello Amici alla Plautina di Sergio Ammirata, incluso il ricco programma del festival Jazz del Celimontana Village.

PALCOSCENICO
Mostra fotografica di Paolo Cencioni
Le Tartarughe Eat & Drink, Piazza Mattei 7/8, Roma
Inaugurazione: giovedì 3 ottobre ore 19:00
Da giovedì 3 ottobre al 15 novembre 2019
Orari: dal lunedì alla domenica ore 15.00-23.00
Ingresso gratuito

La mostra rientra nella RAW Rome Art Week

Contatti: takeawaygallery@gmail.com
Tel. 06 6476 0520


Colori, Materie, Segni

Dove: Galleria Gard - Roma

Quando: 05/10/2019 - 19/10/2019

COLORI, MATERIE, SEGNI
esposizione collettiva di arte contemporanea
un progetto di Marina Zatta per
Soqquadro

dal 5 al 19 ottobre 2019
Galleria Gard - Roma
Inaugurazione 5 ottobre ore 18.30

12 ottobre alle ore 17.30 "dal Tatto all'Arte"
presentazione dei progetti di Ass. Museum ONLUS e del gruppo di scultrici Mano Sapiens
evento inserito nella programmazione della
Giornata del Contemporaneo A.M.A.C.I.
(Ass. Musei di Arte Contemporanea Italiani)

ARTISTI: Stefano Amici, Noemi Aversa, Francesca Bianchi, Antonella Bretschneider, Lucilla D'Antilio, Silvano Debernardi, Rosella Frittelli, Lorenzo Pompeo Lombardo, Marina Loreti, Sonia Mazzoli, Andrea Mercedes Melocco, Tina Migliaccio, Clementina Penna, Simona Sarti, Giovanni Scaglione, Angela Scappaticci, Anna Maria Tani, Norberto Tedesco, Simona Vitello.

Colori, Materie, Segni è una mostra che esplora l’utilizzo dei principali strumenti concettuali del lavoro artistico, esplorandone i più disparati linguaggi e lasciando piena libertà agli artisti di esprimersi nella maniera che per loro sia la più rappresentativa.

Il progetto di questa mostra prevede la suddivisione degli artisti in tre grandi categorie, il Colore, la Materia, il Segno, nelle quali le opere sono inserite da Marina Zatta e Sonia Mazzoli, per osservare e riflettere su come nell'arte si possa lavorare su diversi binari a seconda dell’esigenza che l’artista esprime con il suo lavoro.

È una esplorazione del fare artistico che non preclude nessuna tecnica: la pittura può essere declinata con la materia, così come la scultura può giocare con la luce sfiorando il colore e la fotografia narrarsi attraverso il segno: nessuna tecnica si rivela estranea all'utilizzo di questi essenziali strumenti creativi.

Gard è una storica galleria aperta negli anni ’90 che ha nel tempo progettato centinaia di eventi e mostre d’arte ospitando nel tempo più di 500 artisti. Situata al centro di Roma, nel quartiere Ostiense, un luogo cittadino molto visitato turisticamente grazie alla presenza del sito archeologico della Piramide Cestia, del Cimitero Acattolico in cui sono sepolti molte personalità della Storia e della Cultura Internazionale e della Centrale Montemartini, spazio industriale adibito a Museo Archeologico.

Soqquadro è un'associazione culturale che nasce nell'ottobre del 2000 e da allora ad oggi ha realizzato più di 150 mostre in spazi pubblici e privati, in Italia e all'Estero, collaborando con circa 500 artisti, pittori, scultori, fotografi, video artisti, performer, designer e partecipa tutti gli anni alla Giornata del Contemporaneo fin dalla prima edizione promuovendo eventi espositivi di grande prestigio.

L’Associazione di Volontariato Museum, costituita a Roma nel 1994 consociata con l’UIC (Unione Italiana Ciechi), è da anni impegnata nella diffusione, presso i disabili, del ricco patrimonio culturale italiano, ancora oggi difficilmente fruibile da parte di questa categoria di cittadini. MUSEUM si prodiga nella promozione umana e culturale dei disabili attraverso la fruizione dei Beni Artistici, spesso a loro difficilmente accessibili.

Mano Sapiens è un gruppo costituito da cinque valide scultrici non vedenti. La loro poetica è legata all'idea delle Mani come elemento capace di vedere e creare. La mano nell'evoluzione dell’Homo Sapiens è il fattore distintivo rispetto agli altri esseri viventi, la stessa mano sapiente diviene protagonista quando una persona perde l’uso della vista.


DURATA: dal 5 al 19 ottobre 2019
INAUGURAZIONE: sabato 5 ottobre ore 18.30
EVENTO: sabato 12 ottobre ore 17.30 "dal Tatto all'Arte" a cura di Museum e Mano Sapiens
LUOGO: Galleria Gard - Via dei Conciatorti 3/i - Roma (zona Piramide)
ORARI: dal martedì al sabato 16.30/19.00 - domenica e lunedì chiuso
CURATRICI: Sonia Mazzoli e Marina Zatta
INFO: ass.soqquadro@gmail.com - soniagard@gmail.com
WEB: http://www.soqquadroarte.it/ - http://associazionesoqquadro.wordpress.com/
SOCIAL: https://www.facebook.com/pages/Associazione-Culturale-Soqquadro/
https://www.facebook.com/groups/185759801297/


Paola Agosti - Cronache e legg

Dove: s.t. foto libreria galleria

Quando: 01 10 2019 - 16 11 2019

Paola Agosti
Cronache e leggende

a cura di Matteo Di Castro

martedì 1 ottobre, ore 18:00
fino al 16 novembre 2019

s.t. foto libreria galleria
Via Bartolomeo d'Alviano, 2/A Roma


s.t. foto libreria galleria festeggia i cinquant’anni di carriera di Paola Agosti con una mostra intitolata Cronache e leggende, a cura di Matteo Di Castro, che inaugura martedì 1 ottobre.
Negli stessi giorni, la fotografa è tra le protagoniste della settima edizione di Castelnuovo Fotografia, il festival che si svolge a Castelnuovo di Porto (Roma). Qui, dal 28 settembre al 6 ottobre, è in programma El Paraíso: entrada provisoria: una selezione delle foto realizzate trent’anni fa in Argentina, nelle terre popolate dagli emigranti italiani (in particolare piemontesi) sin dalla seconda metà dell’Ottocento.
Nata nel 1947 a Torino, trasferitasi a Roma a ventuno anni, è proprio nel 1969 che Paola Agosti inizia il suo percorso professionale di fotoreporter, un percorso che la porterà a seguire e documentare gli accadimenti del suo tempo, in Italia e nel mondo, ma anche a mettere a fuoco ciò che vive fuori dalla scena dell’attualità.
Di questo lungo e intenso itinerario professionale la mostra da s.t. foto libreria galleria intende restituirci solo le tappe salienti, puntando su un nucleo ristretto di scatti: cinquanta immagini in bianco e nero che testimoniano le cronache e le leggende di mezzo secolo di lavoro della fotografa.
Dovere di cronaca, per Paola Agosti, sin dai primi anni Settanta, significa innanzitutto essere presente là dove si manifestano i grandi conflitti politici e sociali, le lotte e le speranze di riscatto dei più deboli: gli operai torinesi in sciopero e le femministe romane che aprono la Casa delle donne; Il Sud America che resiste all’egemonia degli Stati Uniti e l’Africa che deve ancora liberarsi dai domini coloniali europei.
Significa poi, naturalmente, puntare l’obiettivo verso le figure più rappresentative e carismatiche di quei conflitti: i leader dei partiti di sinistra, delle associazioni sindacali, dei movimenti per i diritti civili.
Paola Agosti dimostra però da subito anche una vocazione a intercettare e ritrarre altri attori della vita pubblica, i protagonisti della scena artistica e culturale. In uno dei suoi primi scatti, nel 1969, coglie col flash la imponente sagoma di Orson Welles che si staglia nel buio, a Roma, fuori dal teatro Sistina; e nel 1972 riesce a immortalare un’altra star internazionale di passaggio nella capitale, Andy Warhol.
Negli anni seguenti avrà occasione di fotografare diverse altre “leggende viventi” del mondo della cultura: dalla Yourcenar alla Gordimer, da Borges a Garcia Marquez, da De Chirico a Fellini.
Ma le leggende di Paola Agosti sono poi tutt’altro; sono le sue stesse immagini, che anche quando nate con l’obiettivo di documentare una realtà presente risuonano oggi come affabulazioni ammalianti.
Un passaggio cruciale nella parabola professionale e creativa della fotografa è rappresentato dalla lettura de Il mondo dei vinti: il libro di Nuto Revelli, pubblicato nel 1977, che racconta la vita dei contadini e dei montanari delle valli cuneesi attraverso le loro testimonianze dirette. Paola Agosti ha trent’anni e da dieci ha lasciato Torino quando torna in Piemonte, nei luoghi e tra le persone incrociati e narrati da Revelli, per provare a tradurre in immagine quegli scenari e quell’umanità. Si avventura dunque in un territorio dove i confini tra presente e passato, attualità sociale e memoria culturale, sono più sfumati e riesce a sua volta a dare forma di racconto a questa stratificazione del reale.
E’ proprio soprattutto a partire da questa esperienza, dall’incontro partecipato con quel mondo di ieri, che la fotografia di Paola Agosti può essere riletta anche sotto il segno della leggenda.
In mostra sono esposti, oltre alle fotografie (stampe vintage e stampe analogiche moderne in tiratura limitata), anche i libri e i cataloghi delle mostre realizzate nel corso degli anni.
E i titoli di alcune di queste pubblicazioni consentono di ripercorrere i progetti più significativi sviluppati dalla fotografa, a cominciare da quello edito da Savelli nel 1976: Riprendiamoci la vita. Immagini del movimento delle donne.
Dopo aver seguito e documentato le battaglie femministe, Paola Agosti volge il suo sguardo su un mondo che appare già sconfitto: Immagine del “mondo dei vinti” (1978), come si è detto, propone la “traduzione” visiva della ricerca di Nuto Revelli. A un villaggio del cuneese, fotografato in questo caso a colori, è dedicato anche il libro San Magno fa prest (1981), con un testo di Saverio Tutino.
Anche nel decennio successivo, le donne si rivelano un soggetto non occasionale nel lavoro di Paola Agosti.
La donna è la macchina (1983) è probabilmente il primo progetto sul lavoro femminile in fabbrica realizzato da una fotoreporter italiana. Parallelamente, Paola Agosti inizia a ritrarre con continuità le autrici più significative della scena letteraria italiana. Nel 1984 presenta a Roma, nell’ambito della manifestazione Firmato donna, un corpus di cinquantasei ritratti, alcuni dei quali confluiscono poi nel libro di Sandra Petrignani Le signore della scrittura.
Intraprende quindi una ricerca sul mondo degli emigranti piemontesi in Argentina, il cui primo esito è la mostra Dal Piemonte al Rio de la Plata. Immagini di emigrazione (1988). Quello stesso anno, il tema si sviluppa in una più articolata ricerca storico-iconografica, che la vede impegnata anche come curatrice: L'Italia Fuori d'Italia. Immagini di emigrazione. Solo molti anni dopo, le immagini più significative scattate lungo le strade della “Pampa gringa” verranno pubblicate nel volume El Paraíso: entrada provisoria.
Nel frattempo, sempre nel 1988, per la prima edizione del Salone del libro di Torino, Paola Agosti promuove un progetto in cui coinvolge altri cinque fotografi italiani: Volto d’autore. Novanta scrittori fotografati da Paola Agosti, Letizia Battaglia, Giovanna Borgese, Fausto Giaccone, Ferdinando Scianna, Franco Zecchin.
Negli anni seguenti, insieme alla stessa Giovanna Borgese, matura l’idea di proseguire questo lavoro oltre i confini nazionali e oltre la scena letteraria, di comporre un ritratto con i volti e le voci dei “grandi vecchi” della cultura europea del Novecento: filosofi, letterati, artisti, scienziati, musicisti, cineasti, che hanno attraversato quel secolo breve (come lo ha chiamato lo storico Eric Hobsbawm) che sta per concludersi.
Il risultato di questa ricerca è il libro Mi pare un secolo. Ritratti e parole di centosei protagonisti del Novecento, pubblicato da Einaudi nel 1992.
La collaborazione tra le due fotografe prosegue sotto il segno del dialogo tra immagine e testo, memoria visiva e testimonianza scritta. Nel 1996 curano un volume in cui ottantadue personaggi della cultura italiana si raccontano a partire da una foto di loro bambini: C’era una volta un bambino. Ritratti e autoritratti d’infanzia.
Paola Agosti ha continuato a coltivare questo filone, curando altri volumi in cui le memorie familiari, le immagini individuali, consentono di rivisitare la storia culturale e sociale del Novecento.
Ha proseguito inoltre il lavoro sul suo stesso archivio fotografico (che consta di circa 350.000 fotogrammi), da cui sono scaturiti nuovi progetti espositivi ed editoriali.
Tra questi ultimi va senz’altro ricordato Caro cane (1997), che raccoglie alcuni degli scatti che la fotografa, nel corso dei suoi numerosi viaggi in Italia e nel mondo, ha dedicato all’animale prediletto. Se gatti e cani hanno talvolta un ruolo di spalla nei ritratti di cui sono protagonisti gli umani, in altri casi dimostrano di saper reggere autonomamente la scena.
E vale infine la pena citare Il destino era già lì (2011), una ulteriore raccolta di immagini sul “mondo dei vinti”, sul suo versante femminile, su quelle donne di cui lo stesso Nuto Revelli aveva raccolto le voci in L’anello forte.

s.t. foto libreria galleria
Via Bartolomeo d’Alviano, 2/A
Roma 00176
+39 3384094647
info@stsenzatitolo.it
www.stsenzatitolo.it
apertura al pubblico su appuntamento


Anecdotes on Origin

Dove: Venezia

Quando: 03/09/2019-16/11/2019

Anecdotes on Origin è l’emblematico titolo della mostra che si inaugura sabato 31 agosto 2019, alle ore 18:00 presso la galleria A plus A; risultato di uno lungo lavoro di studio svolto dai curatori della School for Curatorial Studies Venice, e comprende lavori di artisti quali: Lea Cetera, Beth Collar, Jeschkelanger, Ella Littwitz, Arash Nassiri.
Anecdotes on Origin esplora un concetto permeabile come quello di origine, genesi di attività gnoseologiche e fonte di dubbi antropologici. La mostra, infatti, rintraccia nell’erosione di diversi concetti sovrani di origine delle prospettive diverse, che corrompono la predeterminazione dettata dal tempo e dalla storia.

A livello globale, da tempo immemore, la storia delle origini, insieme alla mitologia, crea una struttura di valori che viene utilizzata per navigare o interpretare l’esistenza nel suo sviluppo. Nonostante la trasparenza di questo costrutto sociale, l’umano intelletto risulta inconsciamente imprigionato all’interno di canali scolpiti sin dai primordi. Difficile è la rimozione dei pregiudizi creati dai miti della ripetizione dell’origine e nell’origine, in quanto instillati sovente attraverso la conquista e la violenza, in un moto che ne riproduce la struttura formale attraverso la ripetizione, mascherando nel contenuto lo scorrere del tempo.

La mitologia inerente l’origine pare imporre interpretazioni incapaci di affrontare deviazioni, imbrigliando così il libero arbitrio ed ogni libertà in un devastante cortocircuito.
L’intento della mostra è di cristallizzare alcune visioni d’origine, riflettendo su questioni come la geografia, la storia, l’identità e la società. Gli artisti selezionati concorrono a creare un dialogo che suggerisce prospettive diverse sul tema decontestualizzando oggettività, natura e biologia, cercando di smontare le percezioni della cultura.


Empty_glass I School for Curat

Dove: Venezia

Quando: 29/08/2019

Empty_glass. Un convivio ideato dal collettivo Jeschkelanger e dallo chef Hayk Seirig che si svolgerà presso l’esclusiva location dell’Hotel Ca’ Sagredo.
Hayk Seirig ideerà un menù ricercato ispirandosi ai paesi di origine di ciascuno degli invitati che saranno i protagonisti attivi della creazione di un’opera d’arte. Le portate, servite direttamente su lastre di vetro creeranno una stratificazione di colori e sapori, una manifestazione di nuove narrazioni in cui l’incontro di culture si esprime attraverso la casuale fusione del cibo. I tavoli, ideati dagli artisti e realizzati da artigiani di Venezia e Berlino, dialogheranno con la suggestiva Sala della Musica di Ca’ Sagredo.
L'evento anticipa la mostra Anecdotes on Origin, curata dalla School for Curatorial Studies Venice, che si inaugura sabato 31 agosto 2019, alle ore 18:00 presso la galleria A plus A; risultato di uno lungo lavoro di studio svolto dai curatori della School for Curatorial Studies Venice, che comprenderà lavori di Lea Cetera, Beth Collar, Jeschkelanger, Ella Littwitz, Arash Nassiri.


Wie Wien

Dove: Roma

Quando: 01/10/2018

- MOSTRA FOTOGRAFICA -
Wie Wien

fotografie di:
Mariaelena Petrillo
Emanuele Scalise
Diego D’Amario
Rossella Grossi
Fabio Rizzo

spazio espositivo:
Associazione fotografi FUORI FUOCO
via Milazzo, 11 00185 Roma

inaugurazione:
martedì 1 ottobre 2019 ore 16:00

giorni e orari:
da martedì 1 a sabato 5 ottobre 2019
dalle 16:00 alle 20:00

- INGRESSO LIBERO -

a cura di:
Associazione fotografi FUORI FUOCO
via Milazzo, 11 00185 Roma
http://fuorifuoco.altervista.org
fuori.fuoco@tin.it

info line:
333.7337947

Per festeggiare il suo 25° genetliaco, l’Associazione FUORI FUOCO di Roma propone una mostra dal titolo : Wie Wien. Una collettiva fotografica su luoghi, persone e architetture guidata dagli occhi di cinque autori che hanno intrapreso un viaggio insieme nella capitale Austriaca. Un eterogeneo reportage, realizzato sia in pellicola che in digitale, estratto dal weekend fotografico schedulato nel programma del precedente anno accademico 2018-2019.


DIGNITÀ DI GIANMARCO TAIETTI

Dove: Fondazione Luciana Matalon

Quando: Dal 18 al 28 Settembre 2019

Dal 18 al 28 Settembre 2019
DIGNITÀ
DI GIANMARCO TAIETTI
A cura di Mila Tavella

Vernissage 18 Settembre alle ore 18.00
Ingresso libero
Catalogo in mostra

La Fondazione Luciana Matalon è lieta di ospitare la 18 al 28 Settembre la prima mostra personale di fotografia di Gianmarco Taietti.
Dignità è un racconto per immagini composto da diciotto scatti che hanno come protagonista l’uomo nella sua dimensione lavorativa. Dagli Stati Uniti all’Indonesia, passando per l’Italia, la Romania, la Croazia, l’Olanda e molti altri luoghi, lo sguardo di Gianmarco restituisce con profondità e precisione attimi di vita quotidiana e personalità nobilitate da attività manuali sempre meno presenti nella nostra società contemporanea. Le sue fotografie in bianco e nero uniscono la padronanza del linguaggio fotografico alla documentazione delle condizioni di vita e del lavoro degli uomini, cogliendo inaspettatamente i soggetti in situazioni reali e spontanee. Straordinario architetto di luci e ombre, Gianmarco rende eterni momenti che altrimenti sarebbero solo lo sguardo fugace di un passante.
Ogni viaggio è nella sua essenza movimento, non solo geografico ma anche spirituale. Il suo viaggio personale si riassume nei concetti di ricerca, scoperta, osservazione e soprattutto fotografia.

GIANMARCO TAIETTI
Nasce a Milano nel 1971, si laurea in pittura all’Accademia di Belle Arti di Brera. Durante gli anni universitari rimane affascinato dalla camera oscura e si appassiona alla fotografia. Nel Giugno 2019 collabora come assistente di Livio Moiana per una serie di ritratti, scattando anche fotografie di back stage. Nello stesso mese, in occasione della mostra 'A mano a mano' tenutasi presso il Museo civico Floriano Bodini a Gemonio, espone una serie di fotografie che raccontano il progetto di Samuele Arcangioli per omaggiare 'Il lamento sull’ucciso', un gruppo scultoreo del 1961 collocato al centro del cortile del museo. Eclettico e creativo, Gianmarco Taietti esercita inoltre il suo talento con successo nei settori della grafica e della comunicazione.

Per informazioni:
Fondazione Luciana Matalon
Foro Buonaparte 67, Milano
Da martedì a sabato dalle 10.00 alle 13.00 e dalle 14.00 alle 19.00.
+39 02 878781
fineart@fondazionematalon.org
www.fondazionematalon.org


ONIRONAUTICA di Nello Taietti

Dove: Fondazione Luciana Matalon

Quando: Dal 18 al 28 Settembre 2019

Dal 18 al 28 Settembre 2019
ONIRONAUTICA di Nello Taietti
A cura di Roberto Borghi e Livio Moiana

Vernissage 18 Settembre, ore 18.00

RAPPRESENTAZIONE TEATRALE:
sabato 21 settembre alle 16 e alle 18 (2 spettacoli);
domenica 22 settembre ore 16 (replica).

Dal 18 al 28 Settembre gli spazi della Fondazione Luciana Matalon ospiteranno la mostra personale di Nello Taietti, Onironautica.
Onironautica si articola in una mostra fotografica e in una rappresentazione teatrale, il cui fil rouge è il sogno lucido, ossia quello stato in cui il soggetto si accorge di sognare e agisce consapevolmente all’interno dello stesso. Il percorso espositivo si articola in quarantotto scatti tra fiori, paesaggi naturali e figure femminili. Le immagini soffuse, sovraesposte alla luce e i toni pastello sottolineano la loro provenienza da luoghi onirici. Come sottolinea Roberto Borghi: “sono immagini scaturite da un intento lucido, cioè selezionate e proposte secondo un criterio ben rintracciabile, quelle che vediamo scorrere in mostra: scatti effettuati secondo una logica duale, che vede alternarsi la natura e la figura umana, in un avvicendamento che tende alla massima fluidità.”
Livio Moiana aggiunge: “Il mio consiglio a chi guarda le sue opere è di andare immediatamente oltre il soggetto che cattura la nostra attenzione al primo impatto. Sullo sfondo, a volte celato e in modo discreto c’è l’essenza della sua foto. Non sarà mai davanti a noi come un cartello. Le sue foto richiedono la nostra partecipazione coi sensi.”
Le ultime immagini del percorso espositivo introducono lo spettatore alla rappresentazione teatrale, ideata da Nello Taietti, interpretata dall’attore Daniele Crasti e accompagnata dalle note al pianoforte di Luca Arnaldo Maria Colombo. Nello spettacolo viene liberamente reinterpretata la nota opera lirica Madama Butterfly; tale rappresentazione nasce da un sogno dell’autore e si trasforma in una narrazione poetica per immagini, che racconta in chiave moderna il dramma pucciniano. Nella sua dimensione onirica, Nello Taietti prova un amore non corrisposto per Cio-Cio-San, un’icona di amore e di bellezza ed un personaggio caro all’autore fin dal 2002, quando mise in scena l’Opera al Teatro Piccolo di Milano.

NELLO TAIETTI
Dagli anni Ottanta si dedica alla fotografia analogica e alla stampa, passione che gli viene trasmessa dal padre in tenera età. Segue un corso al Circolo Filologico Milanese guidato sapientemente da professori illustri quali Virgilio Carnisio e Gianni Berengo Gardin. In quegli anni partecipa inoltre alla SICOF (Salone Internazionale Cine Ottica Fotografia) presentando due fotografie scattate nelle movimentate strade milanesi. Nel 2000 apre la Galleria d’Arte contemporanea MILARTE, una realtà internazionale impegnata, nel panorama artistico e culturale, a garantire fecondi scambi tra la cultura italiana, giapponese e coreana, nonché ad offrire ampia visibilità tanto ad artisti affermati quanto a giovani promesse. Il 7 Marzo 2002 porta in scena la Madama Butterfly di Puccini al Nuovo Piccolo Teatro Strehler di Milano grazie alla bravura e all’interpretazione di artisti coreani, italiani e giapponesi, accomunati dall’amore per la lirica e dal desiderio di celebrare il connubio tra due culture ancora così lontane, quella orientale e quella occidentale. Dal 2002 al 2004 ha insegnato ‘Marketing del mercato dell’arte’ all’Accademia di Belle Arti di Brera. Contemporaneamente ha progettato e realizzato corsi di formazione in ambito artistico finanziati dalla Regione Lombardia e destinati ai giovani disoccupati. Nel 2007 diventa prima direttore e poi presidente della Fondazione Luciana Matalon. Nel Maggio 2014 cura la mostra fotografica di Yoshie Nishikawa dal titolo ‘Purificazione’. Nell’Aprile 2019 compie un viaggio fotografico in Hokkaido (Giappone) con Amanda Ronzoni, fotogiornalista del National Geographic.

SCHEDA TECNICA:
ONIRONAUTICA
Fondazione Luciana Matalon, Foro Buonaparte 67, Milano
Da mercoledì 18 a sabato 28 settembre
Vernissage: mercoledì 18 settembre alle 18.
Apertura: da martedì a sabato dalle 10.00 alle 13.00 e dalle 14.00 alle 19.00.
Ingresso libero
Catalogo in mostra

Rappresentazione teatrale Onironautica:
sabato 21 settembre alle 16 e alle 18
domenica 22 settembre ore 16*
Ingresso libero previa prenotazione
Regia, testi, coordinamento: Nello Taietti
Voce Narrante: Daniele Crasti
Al Pianoforte: Luca Arnaldo Maria Colombo
*spettacolo riservato ai soci di Notturno Associazione Musicale

Per informazioni:
Fondazione Luciana Matalon
Foro Buonaparte 67, Milano
+39 02 878781
fineart@fondazionematalon.org
www.fondazionematalon.org


Tempo presente

Dove: Monsampolo del Tronto

Quando: 19/05/2019

La Sala Ipogei “Galleria Marconi”, domenica 19 maggio 2019 alle 17.30, presenta “Tempo presente”, doppia personale che espone le opere di Giuseppe Biguzzi e Roberto Cicchinè. La mostra, a cura di Valentina Falcioni, è organizzata dal Comune di Monsampolo del Tronto e da Marche Centro d'Arte.
L'iniziativa rientra nello sviluppo del progetto del Sistema Museale Piceno teso alla valorizzazione del più vasto comprensorio comunale ed in particolare del vecchio incasato, dei suoi musei e della rete dei 58 musei del territorio piceno sostenuta dal BIM Tronto.
Sala Ipogei “Galleria Marconi”, che si trova in via Fratelli Kennedy nel borgo di Monsampolo del Tronto, nasce come ideale prosecuzione dell’esperienza ventennale della Galleria Marconi di Cupra Marittima, e per non disperdere la qualità della ricerca artistica e culturale portata avanti in tanti anni di lavoro del suo direttore artistico Franco Marconi.

La mostra si conclude il 28 luglio 2019.
Si ringrazia Luigi Solito e la sua Galleria Spazio NEA di Napoli per il prestito delle opere di Giuseppe Biguzzi.

La curatrice Valentina Falcioni, presentando il progetto espositivo, sottolinea: “Il tempo presente in grammatica è la forma verbale usata per far riferimento ad azioni contemporanee ed è il periodo temporale che Giuseppe Biguzzi (Ravenna, 1968) e Roberto Cicchinè (Porto San Giorgio, FM, 1966) indagano attraverso il loro percorso artistico-cognitivo.
Giuseppe Biguzzi, difatti, è un sensibile interprete del realismo sociale. Attraverso l’arida figura di Romina polarizza l’attenzione dell’osservatore sul disagio procurato da un’insistente quanto globale tentativo di omologazione estetica. I dipinti di Biguzzi sembrano citare le parole della filosofa Michela Marzano: “Nel voler incarnare la perfezione, il corpo femminile è diventato un campo di battaglia su cui ci si accanisce senza tregua come se, per la donna, l’unica possibilità di esistere fosse quella di incarnare la perfezione”.
Lo sguardo che Roberto Cicchinè, invece, getta sull’attualità mediante il suo obiettivo fotografico, spesso costituisce uno spunto per approfondire i più critici fenomeni sociali e li osserva senza mai dimenticare che sono il risultato di una pluralità di azioni individuali, ognuna con la sua dignità decisionale. Quello che l’antropologo Edward Twitchell Hall ha indicato come “linguaggio silenzioso”, è un esempio di comunicazione non verbale che Cicchinè esamina fino a renderlo oggetto della propria ricerca artistico-espressiva.”

“Tempo presente è il secondo appuntamento che è ospitato dentro Sala Ipogei “Galleria Marconi”. Voglio ringraziare ancora una volta il sostegno e la fiducia del Comune di Monsampolo del Tronto, del Commissario prefettizio Giuseppe Dinardo, di Marche Centro d’Arte e di Lino Rosetti, insostituibile nella sua attività e come amico. Proporre Arte Contemporanea è una scelta difficile, ma continuo ancora a credere che solo l’arte e la cultura possano salvarci, perché sono l’espressione, forse più alta, dell’umanità, in grado di contrastare l’imbarbarimento di questo tempo.” (Franco Marconi)
Tempo presente

Info e Contatti
artisti: Giuseppe Biguzzi – Roberto Cicchinè
curatrice: Valentina Falcioni

ufficio stampa: Dario Ciferri
allestimenti: Pasquale Fanelli – Sabatino Polce


dal 19 maggio al 28 luglio 2019
ORARI:
maggio solo domenica 16,00-19,00
da giugno dal martedì alla domenica
10,00-13,00 16,00-19,00.

Punto informativo, e prenotazioni Museo della cripta Chiesa Maria Ss. Assunta Tel.3771500858

Spazi Ipogei Galleria Marconi
Via Fratelli Kennedy
63077 Monsampolo del Tronto
web http://galleriamarconi.it/ - http://marchecentrodarte.it
e-mail galleriamarconi@outlook.it
Facebook http://www.facebook.com/galleriamarconi


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